Quando pensiamo al futuro, tendiamo a immaginarlo in linea retta: il lavoro, la famiglia, i progetti personali. Ma la verità è che la vita, a volte, prende pieghe improvvise e inaspettate.
Una caduta, una malattia, un incidente possono cambiare tutto in un attimo.
Non solo a livello fisico, ma anche economico ed emotivo. In questi casi, sapere di avere un’assicurazione che ci protegge non significa solo ricevere un indennizzo: significa sentirsi meno soli, avere un supporto concreto per affrontare un momento difficile.
In questo articolo ti spieghiamo cosa si intende per invalidità permanente, quali sono le coperture più importanti da valutare in una polizza, e perché prendersi cura di sé e dei propri cari significa anche pensare oggi alle possibili difficoltà di domani.
Cos’è l’invalidità permanente?
Si parla di invalidità permanente quando, a seguito di un infortunio o una malattia, una persona subisce un danno fisico o psichico irreversibile, che comporta una riduzione parziale o totale della sua capacità lavorativa o funzionale.
L’invalidità viene valutata in percentuale da un medico legale e può andare:
- dal 1% al 100%, a seconda della gravità;
- da parziale (es. perdita della mobilità di un arto) a totale (es. paralisi completa o cecità).
Quali tutele offre una buona polizza?
Una polizza per l’invalidità permanente prevede solitamente una o più delle seguenti coperture:
- Indennizzo in capitale: somma una tantum commisurata al grado di invalidità riconosciuto (es. 50.000€, 100.000€ o più).
- Rendita vitalizia: in alcuni casi è possibile ricevere una rendita mensile per tutta la vita.
- Copertura spese mediche e riabilitative: rimborsi per cure, fisioterapia o interventi legati al danno permanente.
- Tutela professionale: risarcimenti mirati in base alla propria professione (ad es. un artigiano che perde l’uso di una mano).
Una buona assicurazione permette anche di personalizzare le soglie di intervento: ad esempio, si può scegliere una copertura che paghi già a partire dal 10% di invalidità, invece che dal 26% (soglia comune in molte polizze base)
Perché è importante tutelarsi?
Un’invalidità permanente non solo limita la propria autonomia, ma può compromettere il reddito familiare, costringendo a modificare lo stile di vita o ad affrontare spese impreviste (cura, assistenza, ristrutturazione casa, ecc.).
Avere una polizza attiva significa prevenire gravi conseguenze economiche per sé e per i propri cari.
Pensare a questo tipo di copertura non è un segno di pessimismo, ma di responsabilità.
Come cambia la vita (e il bilancio familiare), esempio pratico
Marco ha 42 anni, fa il muratore e ha una famiglia con due figli. Un giorno cade da un’impalcatura e subisce la frattura della colonna vertebrale. Dopo mesi di ricovero, gli viene riconosciuta un’invalidità permanente del 65%, che lo rende non più idoneo a svolgere il suo lavoro.
Grazie alla polizza sottoscritta con una compagnia convenzionata tramite Unisind, riceve:
- un indennizzo di 80.000 euro, utile per ristrutturare casa e installare ausili;
- una rendita mensile di 600 euro;
- la copertura delle spese fisioterapiche per il primo anno
Senza la polizza, Marco avrebbe dovuto contare solo sulla pensione di invalidità INPS, decisamente inferiore alle sue esigenze.
La sua scelta di tutelarsi ha fatto la differenza per la stabilità economica della famiglia.
Scegliere oggi, per non dover rincorrere domani
Non possiamo controllare tutto quello che accade. Ma possiamo scegliere come prepararci, con consapevolezza e lucidità, ai momenti in cui la vita ci chiede più forza.
Una polizza contro l’invalidità permanente non è solo un prodotto assicurativo: è un atto di responsabilità verso noi stessi e verso le persone che ci stanno accanto.
È un modo per dire: “qualunque cosa accada, io ci sarò. E avrò gli strumenti per affrontarla”.
Noi di Unisind siamo qui per accompagnarti in questa scelta, senza pressioni, senza tecnicismi inutili, con la volontà di aiutarti a costruire una sicurezza concreta.
Vuoi capire qual è la copertura più adatta a te? Parlane con noi.
A volte, basta una conversazione per fare la differenza.