La maggior parte dei lavoratori è giustamente concentrata sulla sicurezza sul luogo di lavoro e sulle tutele previste in caso di infortunio durante l’orario di servizio o durante il tragitto casa-lavoro (infortunio in itinere).
Tuttavia, la vita quotidiana è piena di imprevisti che possono verificarsi al di fuori dell’ambito professionale.
Un infortunio domestico, una caduta durante l’attività sportiva o un incidente stradale nel tempo libero: questi sono gli infortuni extra-lavorativi.
Ma chi paga le spese? E quali sono le coperture assicurative disponibili per tutelare il tuo reddito e il tuo benessere?
Cosa si intende per infortunio extra-lavorativo
Un infortunio extra-lavorativo è definito come qualsiasi evento traumatico, avvenuto per causa violenta ed esterna, che si manifesta al di fuori dell’attività professionale e che provoca lesioni obiettivamente constatabili.
Queste lesioni devono avere come conseguenza la morte, l’invalidità permanente o l’inabilità temporanea.
In termini pratici, se un evento accade in un contesto non legato alla mansione lavorativa e non rientra nella casistica di infortunio in itinere (ovvero il percorso casa-lavoro), è classificato come extra-lavorativo.
Esempi comuni includono:
- Infortuni domestici: cadute in casa, incidenti durante lavori di manutenzione o bricolage.
- Attività sportive e ricreative: lesioni subite durante l’allenamento, partite amatoriali o hobby.
- Incidenti stradali: avvenuti durante spostamenti personali nel tempo libero.
In questi casi, l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) non interviene, lasciando il lavoratore (e la sua famiglia) esposto a oneri economici significativi.
Le tutele previste: la carenza INAIL
L’INAIL offre una copertura obbligatoria solo per i rischi legati all’attività lavorativa.
Di conseguenza, per gli infortuni extra-lavorativi, non è prevista alcuna indennità per l’inabilità temporanea né un risarcimento per l’invalidità permanente.
Questo crea un vuoto di tutela cruciale: se un dipendente subisce un grave infortunio nel tempo libero e deve assentarsi per mesi, si trova ad affrontare:
- Perdita di reddito: non percependo l’indennità INAIL, il lavoratore dipende dalla malattia prevista dal CCNL, che spesso copre la retribuzione solo per un periodo limitato e in misura decrescente.
- Spese mediche elevate: costi per fisioterapia, riabilitazione e specialisti non sempre coperti interamente dal Servizio Sanitario Nazionale.
È qui che entrano in gioco le coperture assicurative private.
Le coperture assicurative: come tutelarsi
Per colmare la lacuna lasciata dall’assenza di copertura INAIL, esistono diverse soluzioni assicurative che il lavoratore può adottare per garantirsi tranquillità economica.
1. Polizze infortuni private (individuali)
La forma di tutela più diffusa è la polizza infortuni privata.
Questa polizza è studiata appositamente per coprire gli eventi non legati al lavoro, 24 ore su 24, e offre principalmente tre tipi di indennizzo, che possono essere scelti e modulati dal contraente:
- Invalidità permanente (IP): prevede il versamento di una somma capitale se l’infortunio causa un danno permanente alla capacità lavorativa o alla salute (es. perdita di un arto, riduzione permanente della funzionalità).
La somma è proporzionata al grado di invalidità riconosciuto. - Indennità giornaliera da inabilità temporanea (ITT): rappresenta la copertura più importante per il reddito. Assicura il pagamento di una somma fissa per ogni giorno di ricovero o di gessatura/inabilità totale che impedisce al lavoratore di svolgere le proprie mansioni.
- Rimborso spese mediche (RSM): copre i costi sostenuti per accertamenti, cure, riabilitazione, interventi chirurgici e degenze ospedaliere a seguito dell’infortunio.
2. Coperture collettive o welfare aziendale
In molti casi, il lavoratore beneficia di una copertura estesa grazie alla contrattazione collettiva o alle politiche aziendali, che integrano o superano l’obbligo INAIL.
Assicurazioni vita/infortuni collettive
Molte aziende sottoscrivono polizze collettive che offrono una copertura base contro l’Invalidità Permanente (IP) e/o la Morte (temporanea caso morte – TCM) non solo professionale ma anche extra-professionale. Queste polizze rappresentano spesso un benefit apprezzato dai dipendenti e sono negoziate tra l’azienda e compagnie assicurative come Unipol.
Piani di sanità integrativa
I piani di assistenza sanitaria integrativa (spesso obbligatori tramite CCNL) non sempre coprono direttamente l’infortunio extra-lavorativo, ma possono essere fondamentali nel rimborso delle spese mediche conseguenti all’evento. Sono un pilastro del welfare contrattuale, garantendo accesso a cure specialistiche e riabilitazione che altrimenti sarebbero a carico totale del lavoratore.
L’Importanza della consulenza
Gli infortuni extra-lavorativi sono una minaccia silenziosa al reddito familiare. La chiave per una tutela efficace è esaminare attentamente la propria posizione:
- Verificare il CCNL: scoprire se il contratto collettivo prevede già una copertura base collettiva infortuni e quali sono i massimali.
- Valutare le esigenze: un professionista ad alto rischio domestico (es. chi fa sport estremo o ha un’abitazione con molte scale) ha bisogno di massimali più alti.
- Coordinare le polizze: assicurarsi che l’eventuale polizza infortuni privata si integri al meglio con le coperture già fornite dal datore di lavoro o dalla sanità integrativa
Affrontare la vita con maggiore serenità significa essere preparati agli imprevisti: una polizza infortuni ben strutturata è la garanzia per trasformare un evento traumatico in un periodo di recupero, senza l’aggravante di un forte stress economico.
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